la Gondola

Circolo Fotografico

"Le Mostre"

“Dalle collezioni della Gondola; nuove acquisizioni”

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Martedì 10 maggio 2011 alle ore 18 presso il Salone della Cassa di Risparmio di Venezia, campo San Luca, avrà luogo l'inaugurazione della mostra “Dalle collezioni della Gondola; nuove acquisizioni”, a cura del Circolo Fotografico La Gondola. La mostra rimarrà aperta sino al 31 maggio con orario di sportello. Ingresso libero.

LE RAGIONI DI UNA SCELTA

Filo conduttore della ricerca espressiva della Gondola del primo decennio fu senz'altro Venezia. Non è un caso che i due volumi fotografici “Venise a fleur d'eau” di Fulvio Roiter (1954) e “Venise des saisons” di Gianni Berengo Gardin (1965) fossero tra i primi grandi successi editoriali del dopoguerra.

In entrambi veniva raffigurata una Venezia diversa dagli stereotipi ereditati dalla grande tradizione degli ateliers ottocenteschi, dediti soprattutto ad accontentare una clientela internazionale che immaginava una città sognata, porta dell'Oriente, in preda ai residui languori di un passato splendore. Roiter e Berengo avevano assimilato, ognuno secondo il personale stile, la lezione del fondatore del Circolo, Paolo Monti. Trascurando del tutto la visione sublime, Monti aveva indicato ai soci nuovi percorsi: la città nascosta, labirintica e oscura ma nel contempo pulsante di una vita che in virtù dell'eccezionale situazione architettonica esprimeva comportamenti del tutto originali.

Non c'era la pulsione neorealista che tardivamente il mondo amatoriale, e non solo quello, aveva fatto propria andando alla scoperta di un'Italia negletta che, specie al Sud, affiorava in tutta la sua drammatica evidenza; Monti aveva mantenuto le distanze dalla “sbracata retorica del verismo” di un fare fotografico che, pur considerando una realtà effettivamente esistente, ne forniva spesso una versione populista e superficialmente consolatoria, senza andare alla radice delle cause. Fu così che la Gondola si pose in modo equidistante dalle velleità formalistiche che la Bussola andava propugnando ma anche dalla fotografia “sociale” che, in tutta onestà intellettuale, per qualche tempo era stato l'indirizzo del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia. Questo modus operandi fu felicemente chiamato “realismo lirico” e connotò non solo i soci della prima ora ma si estese anche alle successive leve, almeno sino a tutti gli anni '60.

La presente mostra propone alcuni autori, tra i meno famosi, recentemente entrati con le loro opere a far parte dell'Archivio Storico; abbiamo tratto una ristretta scelta d’immagini aventi come soggetto prevalente Venezia. S’inizia con Laura Martinelli Stroili, socia della prima ora assieme al marito Leonardo, si prosegue con Maria Sartori, Giuliano Tramontini e Carlo Trois e si conclude con Gaetano Gabbia che fu socio sino alla metà degli anni '60. Abbiamo aggiunto anche le opere di un non socio della Gondola, Luciano Regini, che pur vantando ascendenze tipicamente veneziane (il nonno, gondoliere “de casada”, si era  trasferito a Roma alla corte di re Vittorio Emanuele III) era nato nella capitale e vissuto fuori della città lagunare per molti anni.

Tuttavia anche in Regini può essere riscontrata quell'osservazione tipicamente veneziana che, per sua stessa ammissione, si rifaceva in parte alla lezione di Gianni Berengo Gardin e più in generale della Gondola. Dalle fotografie di questi autori affiora chiaramente il registro più congeniale del Circolo, quel morbido lirismo cui si accennava nell'assunto iniziale, espresso in forme ineccepibili sotto il profilo tecnico ( eccezionali i toni alti dello stampatore Bolognini per Laura Martinelli..) e che, nonostante gli anni trascorsi, mantiene intatta quell'aura irripetibile della città di allora ammantata in molte immagini di toni quasi fiabeschi.

La Gondola, forse con una punta di “crudeltà “verso gli attuali residenti, ha voluto proporre questa Venezia da confrontare con il degrado del presente; una scelta che ci è sembrata quasi necessaria, affinché, pur nella limitatezza della narrazione fotografica, la testimonianza di  quei tempi tornasse viva nella memoria e, nei limiti del possibile, stimolasse in qualche modo la ricostituzione di quel tessuto connettivo, quell'osmosi di sapere e di tradizione che è alla base di ogni “polis” riconosciuta e che, per quanto ci riguarda, sembra oggi irrimediabilmente perduta.

 

Manfredo Manfroi

 

CENNI BIOGRAFICI DEGLI AUTORI

 

GAETANO GABBIA Venezia, 1939 – 2010; è stato, sino alla scomparsa, titolare di un negozio di articoli musicali nel centro storico veneziano. Appassionato di fotografia sin dalla giovinezza, si applica con continuità a partire dagli anni '60 usando apparecchiature Rolleiflex, Exakta e Leica; attrezza anche una piccola camera oscura sempre con attrezzature d'eccellenza. Entra nella Gondola nel 1962 e vi rimane per circa quattro anni; smette definitivamente di fotografare nel 1975. La sua produzione si rivolge prevalentemente all'ambiente veneziano, in particolare alle suggestioni della città minore. Nella sua permanenza alla Gondola ottiene diverse ammissioni in concorsi nazionali e internazionali. Tutto il fondo fotografico è stato donato dagli eredi all'Archivio Storico nel 2011.

 

LUCIANO  REGINI Roma, 1923 - 1977; benché romano di nascita, è di sicure origini veneziane; il nonno, gondoliere, trovò impiego  a Roma presso la famiglia reale. Comincia a interessarsi di fotografia sin da giovanissimo con l'Agfa di suo padre. Dopo gli studi, entra in un importante istituto bancario e nel 1955 viene trasferito a Venezia dove rimane per circa quattro anni. Nel 1959 ha come nuova destinazione Mantova, dove fonda un Fotocineclub di cui è segretario dal 1964 al 1965; nel contempo grazie a numerose affermazioni nel concorsi, consegue la qualifica di A.FIAP (Artiste de la Fédération Internationale de l'Art Photographique). Tornato a Roma nel 1969, muore prematuramente nel 1977. I percorsi espressivi di Regini sono molteplici - reportage, architettura, ritratto - nei quali dimostra un'ottima padronanza del mezzo e una vena espressiva in linea con le aspettative del mondo amatoriale dell'epoca. I tratti originali della sua opera si possono riconoscere nell'attenzione posta nel fermare episodi minori della vita quotidiana e nel documentare avvenimenti (costruzioni di ponti, autostrade, vita delle fabbriche) all'epoca piuttosto trascurati poiché ritenuti, a torto di scarso interesse espressivo. Talvolta è chiara, per ammissione dello stesso Autore, l'ispirazione alla poetica di Berengo Gardin; ciò tuttavia non toglie alcun merito all'osservazione di Regini che rimane fresca e priva di connotazioni illustrative o moraleggianti.  Tutto il suo ingente fondo fotografico è stato donato nel 2008 dalla figlia Alessandra all'Archivio Storico della Gondola.

 

MARIA SARTORI Venezia, 1927; dopo varie attività lavorò come guida turistica nel centro storico veneziano dal 1963 al 2004. La passione per la fotografia si accende agli inizi degli anni '50 grazie all'amicizia con Lavinia Ruggieri, figlia del titolare di un negozio di fotografia in Riva degli Schiavoni a Venezia. Lavinia Ruggieri, anch'essa socia della Gondola, le insegna le prime nozioni di ripresa e camera oscura sfruttando le attrezzature paterne. Acquista come primo apparecchio una Rondina a fuoco fisso, poi passa alla più affidabile Rolleicord. La sua attenzione si rivolge all'ambiente veneziano nel “taglio” tipico della Gondola di quegli anni; pur non avendo una vasta produzione, riscuote con alcune immagini buoni successi e soprattutto l'incoraggiamento di alcuni esponenti di punta della Gondola come l'avv. Giacobbi e il dott. Bolognini. Smette di fotografare con assiduità all'incirca verso la fine dell’anno '50. Ha donato tutto il suo fondo fotografico all'Archivio Storico della Gondola nel 2010.

 

LAURA  MARTINELLI  STROILI Pola, 1923; socia de la Gondola dal 1948 al 1958. Vive perlopiù a Trieste; col matrimonio si trasferisce a Venezia, dove si dedica in forma dilettantistica alla ceramica e alla manifattura di tappeti annodati. E' quindi la volta della fotografia. Il marito Leonardo Stroili, appas­sionato fotografo naturalista, s’iscrive alla Gondola appena fondata, cui poco dopo si aggrega la signora Laura che si forma alla scuola di Monti, Roiter, Bolognini, Rosso, Bigaglia, Gasparotto mettendo in luce spiccate attitudini espressive, specie nel paesaggio. Per la vastità e la qualità della sua produzione può essere considerata tra le migliori autrici della storia del Circolo. Smette l’attività fotografica con la nascita delle due figlie. Le stampe, tutte di ottima qualità, sono attribuibili (per dichiarazione della medesima signora Stroili) a Gino Bolognini e al marito Leonardo. Ha donato tutto il suo fondo all'Archivio Storico nel 2007.

 

GIULIANO TRAMONTINI Venezia, 1923-1986; dopo gli studi trova impiego presso l’amministrazione delle Ferrovie dello Stato. Non è noto come Tramontini si avvicini alla fotografia; è probabile che la contiguità della sua abitazione con il negozio Foto Record lo metta in contatto con quelli della Gondola. Il suo ingresso nel Circolo data agli inizi degli anni '50; ne esce probabilmente nel 1961 quando avviene la diaspora de “Il Ponte” formatosi con una larga parte di ex soci della Gondola. E’ molto attivo a metà dei medesimi anni ‘50 come testimoniato dai cataloghi delle mostre  e consegue diverse ammissioni e premi. Sotto il profilo produttivo, si nota una certa discontinuità stilistica tra il periodo di appartenenza alla Gondola e i decenni successivi. I migliori risultati li ottiene nell’informale e nello still-life dove molte immagini ricordano lo sperimentalismo di Monti. Nel 2009 la moglie, signora Bruna, ha donato all'Archivio del Circolo tutto il fondo fotografico del marito, negativi compresi.

 

CARLO TROIS Venezia, 1925 -2002; socio della Gondola dal 1958 circa al 1962. Di professione decoratore di mobili in stile ‘700 con laboratorio, tra i più noti in Venezia, in campo Santa Maria Formosa; era anche arredatore con una clientela assai raffinata.  Non molto prolifico sotto il profilo produttivo fu un autore tecnicamente preparato e con un notevole orientamento verso la fotografia di ricerca ma si distinse anche nel ritratto di cui fornì ottime prove alcune delle quali presenti nella mostra. Fu anche pittore d’impianto astratto (forse la sua vera passione), oltre che un profondo conoscitore dell’arte antica e moderna. Più che sotto il profilo produttivo, l’apporto di Trois alla Gondola fu importante per la qualità della critica che certamente traeva ispirazione dalla sua conoscenza dell’arte. Legò stretta amicizia con alcuni soci della Gondola: Giorgio Giacobbi, Bepi Bruno, Gigi Bacci. La vedova, signora Laura Dall'Asta, nel 2006 ha donato alla Gondola tutto il fondo fotografico.

 

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