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		 Paolo 
								Monti: L'Intervista 
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		Giorgio 
								Lotti: L'Intervista 
											
											Quando agli inizi degli anni ’70 
											iniziai a fotografare e scrivere non 
											c’erano molte testate disponibili a 
											dare uno spazio che parlasse di 
											fotografia. Trovai nei settimanali 
											"Nord-Est" e "7 Giorni Veneto" 
											quello che cercavo. Avevo ben due 
											pagine a disposizione, che potevo 
											riempire a mia scelta. Cominciai 
											così a girare l’Italia, per visitare 
											mostre o incontrare professionisti e 
											dilettanti. Nacquero così le mie 
											"interviste", alcune delle quali qui 
											riproposte, che rimangono ancor oggi 
											una testimonianza storica. Sono 
											state tutte registrate, tranne una, 
											quella a Sergio Del Pero. Fu l’unica 
											che rilasciò in  tutta la sua vita e 
											non ne volle sapere di parlare 
											davanti "a quel coso", come definì 
											il microfono. Tutti quelli che 
											l’hanno conosciuto, ricordano bene 
											quanto schivo e discreto fosse ed in 
											effetti lasciava che le immagini 
											parlassero per lui. 
											Di frequente i fotografi mi 
											regalavano una o più delle loro 
											stampe, in segno di riconoscenza. 
											Tutta questa documentazione giaceva 
											inutilizzata, assieme alle mie 
											immagini, che sono state esposte nei 
											luoghi più disparati, in Italia e 
											all’estero. 
											Ho fatto parte del Circolo dal 1973 
											al ’78, periodo indimenticabile, 
											ricco di suggestioni, fermenti 
											culturali e belle amicizie. 
											Successivamente impegni di lavoro e 
											non, mi hanno portata ad occuparmi 
											d’altro. Ciononostante la passione 
											non si è mai spenta, tanto che, nel 
											corso degli anni, ho continuato a 
											realizzare dei fotoreportage, che 
											andavano ad arricchire il mio già 
											copioso patrimonio. Inoltre non ho 
											mai smesso di seguire l’attività 
											della "Gondola", sia leggendo il "Notiziario", sia cercando di essere 
											presente all’inaugurazione delle 
											loro mostre, per mantenere vitale 
											questo cordone ombelicale mai 
											reciso, che, comunque, mi fa sentire 
											parte del gruppo, tanto che un 
											giorno, guardando il sito web, mi 
											venne l’idea che, tutto il prezioso 
											materiale in mio possesso, sarebbe 
											stato più utile e più al sicuro nel 
											loro archivio. 
											Di qui ha avuto origine il "Fondo 
											Basaldella". 
      
		
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