la Gondola

Circolo Fotografico

Paolo Monti

Il Paesaggio | Landscape


| gli anni veneziani | il ritratto  | la ricerca | il paesaggio | Indietro |


Tranne poche eccezioni, tutte le immagini di questa sezione appartengono al periodo amatoriale di Monti, comprese cioè fra il 1945 e il 1953.

Mancano le testimonianze del lungo, straordinario lavoro compiuto a partire dal 1966 per documentare dapprima le valli appenniniche e i centri storici dell’Emilia Romagna e successivamente innumerevoli città italiane per concludersi nelle amate contrade Ossolane nel 1982, l’anno della morte.

Tuttavia nelle immagini che abbiamo scelto, trascurando Venezia alla quale è stata dedicata un’apposita sezione, sono presenti alcuni fra i ricorrenti leit motiv dell’Artista sia in termini di scelte tematiche che compositive che ritroveremo in molti dei suoi lavori successivi.

Innanzi tutto i laghi Orta, Maggiore, etc. e i fiumi, dove quasi sempre l’aspetto descrittivo è anticipato da un elemento introduttivo in primo piano  sassi, barche, terreno  che risulta la chiave di equilibrio dell’intero fotogramma.

Lo spostare l’asse dell’orizzonte sul terzo superiore dell’immagine – contravvenendo alle regole della sezione aurea – è una delle novità introdotte da Monti nella ripresa del paesaggio.   

Altro tema scelto sono i siti archeologici, in questo caso Roma ed Efeso, Tuscania e Castel del Monte; in questo caso la grandiosità dei siti è sottolineata da un’ardita scelta prospettica che contrappone le masse imponenti in primo piano a quelle sullo sfondo, anche queste perfettamente a fuoco.

Identico il punto di osservazione per le montagne e per l’ immagine del Riale (Anzola d’Ossola)  in cui le deliziose figurine delle due bagnanti fanno da contrappunto alla terribile immanenza dei massi.

Alcune visioni più classiche Camogli, Milano, un paese senza nome sono caratterizzate da una luce diffusa e lattiginosa già presente in molte immagini veneziane.

Infine, Monti si concede un omaggio alla poetica metafisica della Bussola nella straordinaria “Cervia” (1952) mentre nel “Carrettino a Pieve di Cadore” (1952) indica la via poetica a uno dei suoi allievi più illustri, Fulvio Roiter.


But for a few exceptions, all the images presented here belong to Monti's amateur period, falling between 1945 and 1953.

This section does not include the extended and extraordinary work begun by Monti in 1966 to document the Appennino valleys and historical cities of Emilia Romagna and, later, a number of other Italian cities, an assignment concluded in his beloved Ossola area in 1982, the year of his death.

Yet, in this selection some of Monti’s leit motifs are present in the themes and composition choices which will recur in his later work.

First, the lakes: Orta, Maggiore, and the rivers, where an introductory element in the foreground - rocks, boats, ground – works as the balancing key of the whole photogram. The horizon lined moved to the upper third of the image (a breach to the golden section rule) is one of Monti’s innovations in landscape shooting.

Another theme is archaeological sites: Roma and Efeso, Tuscania and Castel del Monte. The grandeur of the sites is enhanced by a bold choice in perspective, with imposing masses in the foreground set against others in the background, all of them in sharp focus.

The view point is the same for the mountains and the image of the Riale (Anzola d’Ossola) where the lovely figures of the bathers are set against huge, overwhelming rocks.

Other, more classical views like Camogli, Milano, a nameless village are characterized by a soft and milky light already seen in several Venetian images.

Finally, Monti bestows an homage to the metaphysical poetics of the Bussola in the extraordinary “Cervia” (1952), while in “Carrettino a Pieve di Cadore” (1952) opens the poetic way to one of his most distinguished pupils, Fulvio Roiter.

LA GONDOLA Circolo Fotografico VENEZIA All Rights Reserved © 2014